Nel flusso delle informazioni e delle notizie che leggiamo, con più o meno attenzione, a volte ci sono delle storie che ci accendono una lampadina, una curiosità che vogliamo approfondire perché intuiamo che c’è dell’altro. Così è successo per me quando ho letto alcune righe su Paola Pellino, la guardarobiera di Torino e allora sono andata a conoscerla nella sua città.
Paola Pellino, lo stile è una questione di famiglia
Quando la madre di Paola cuciva gli abiti, senza neppure usare i cartamodelli, i suoi occhi restavano affascinati. Una vera e propria tradizione di famiglia quella che riguarda la torinese Paola Pellino, che tra un po’ inizieremo a chiamare “la guardarobiera”. La sua casa era invasa da tessuti, fili di ogni colore, aghi, spilli, gessetti e ogni altro arnese da cucito. Una fucina in piena attività. Avete presente il cadenzare ritmato di una macchina per cucire che batte i suoi punti in un percorso che pare non arrestarsi? Ecco, la casa di Paola me la immagino così, a sentirla rievocare la sua infanzia. La magia era sempre la stessa: partire da un tessuto ed arrivare alla creazione finale, al prodotto finito.
“Guarda quella come si veste”
Questo immagino avranno esclamato le compagne di classe di Paola quando a scuola indossava abiti che riproducevano modelli di pret-à- porter. A casa si comprava VOGUE, LINEA ITALIANA e COLLEZIONI e la madre di Paola era in grado di inquadrare il taglio, la figura e le proporzioni con un semplice sguardo. Il risultato era un guardaroba pieno di vestiti all’ultima moda, di manifattura e qualità eccellente, destinati a durare nel tempo.
Il rammendo creativo, una nuova possibilità per “la guardarobiera”
Il mondo della moda e del retail attrae Paola che per anni lavora per il negozio “Verdelilla” di Torino, occupandosi della ricerca degli abiti in vendita tra Milano e Parigi, curando il rapporto con i fornitori e con il pubblico di cui inquadra necessità e vanità.
Il lavoro è totalizzante e Paola arriva ad un punto di saturazione, decide così di prendere le distanze per cercare qualcosa di maggiormente stimolante, in linea con nuove sensibilità in campo etico ed ambientale che anche Paola abbraccia.
Un viaggio in Giappone è l’ideale per immergersi in un’altra cultura. Curiosa, continua a cercare nuove possibilità fino a quando non si imbatte, per caso, in un workshop sul rammendo visibile presso il concept store Merci a Parigi tenuto da Tom of Holland. La luce si accende. La guardarobiera di Torino inizia a trovare la sua nuova veste.
Come ti creo un evento unico
Paola torna in Italia con un’idea, ma vuole svilupparla al meglio conferendole carattere di esperienza unica. Invita Tom a Torino. Lui è dotato di manualità straordinaria. Sceglie una location che profuma di rose e dove gli occhi sono appagati dalla bellezza: il vivaio di Anna Peyron che si adagia sulle colline di Castagneto Po, in provincia di Torino.
Chiama l’amico chef visionario Toni Vitiello (già cuoco personale di Giorgio Armani a Milano) per occuparsi del catering e, in special modo, delle sue meravigliose torte fatte in casa. Sceglie sul calendario un weekend di novembre. Era il 2017. Due giorni sono perfetti per un workshop sul rammendo creativo in cui l’ospite speciale Tom spiega e mostra le varie tecniche per ripristinare e ridare nuova vita a quei capi di abbigliamento che meritano una seconda opportunità. In collaborazione con una persona esperta in organizzazione di eventi, inizia un’attività di ufficio stampa il cui obiettivo è individuare i partecipanti al workshop in grado di comprendere e divulgare la portata innovativa del rammendo creativo.
Confeziona in pratica un momento unico dove la componente esperienziale è elevatissima. Il tatto dei fili che si intersecano, lo sguardo concentrato sulla tela, i profumi delle rose che si mescolano ai sapori delle torte, il silenzio della calma con cui le mani rammendano. Il risultato è vincente. La responsabile di un famoso negozio vintage milanese le dirà al termine dei lavori: “Mi sono iscritta per un solo giorno perché ero scettica. Ho sbagliato, sarei dovuta restare per l’intera durata del workshop”.
“Vieni, ti metto in vetrina”, la svolta di Paola Pellino “la guardarobiera”
Da quel momento in poi Paola capisce che la strada è segnata. Apprende nuove tecniche di rammendo e partecipa a numerosi seminari e workshop. Cresce la consapevolezza e la sensibilità rispetto non solo al rammendo, ma anche al cucito, al fare a maglia, al ricamo e a tutte quelle attività che possono recuperare la tradizione delle nonne. L’obiettivo è anche quello di costruire un futuro di sostenibilità e di riciclo. Un tempo gli indumenti duravano una vita intera, si rammendavano, ci si prendeva cura di essi. La qualità lo permetteva, le esigenze di vita lo imponevano.
Si susseguono i workshop che Paola Pellino organizza a Torino e in varie parti d’Italia, in luoghi sempre selezionati. Sposa il movimento a livello globale Fashion Revolution e partecipa a seminari, tavole rotonde e organizza i Repair Cafè, dove le persone imparano a riparare i propri indumenti. Mi ha fatto sorridere quando mi ha raccontato che il proprietario di un negozio interessato le ha detto: “Vieni qui a tenere un workshop, ti metto in vetrina!”. Ad essere esaltato ed esposto non è più il capo finito, ma l’operazione del recupero. Un cambio di prospettiva concettuale.
“Mamma non poteva venire, e allora partecipo io”
“Chi è il tuo pubblico?” Chiedo a Paola. Mi risponde che è composto principalmente da donne di diversa età, ma gli uomini non se la cavano affatto male. Mi racconta un aneddoto. In uno dei suoi ultimi workshop si presenta un ragazzo e dice “Mamma non poteva essere presente oggi, e allora sono venuto io!”.
Le chiedo anche dello spazio in cui di solito allestisce i suoi workshop. Risponde con semplicità: “…dovunque, al chiuso o all’aperto ove ci sia una buona luce , è sufficiente un tavolo e delle sedie, il materiale lo fornisco io”. Le mie domande non sono a caso.
La guardarobiera di Torino organizza eventi per privati e workshop pubblici della durata variabile con piccoli gruppi di persone 8- 10 al massimo, inoltre collabora con scuole di moda insegnando agli studenti l’arte del rammendo creativo, la forte personalizzazione le consente di tagliare su misura gli eventi sulla base delle richieste che riceve. Ha rammendato o ridato nuova vita a comuni shopper di cotone, maglie di lana, ogni genere di capo d’abbigliamento, poltrone e divani in tessuto. Ad essere recuperate non sono solo le fibre, ma le STORIE che le trame dei fili portano con sé.
Ora tocca a voi!
Mi aiutate ad invitare Paola Pellino a Roma o Napoli e organizzare un workshop con lei? In calce tutti i dettagli per conoscere meglio il lavoro della guardarobiera. Prendete nota!
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Paola Pellino – la guardarobiera
Torino
info@laguardarobiera.it
Potete seguirla su FB e Instagram
Siete impazienti di fare un suo workshop? Ecco i suoi prossimi appuntamenti
Corso online:
• sabato 12 febbraio 2022 (per essere aggiornati invito a iscriversi alla newsletter via lnk.bio su IG)
Corsi in presenza:
• dal 31 marzo al 3 aprile 2022 Paola Pellino sarà ad Abilmente Vicenza
dal 20 al 23 ottobre 2022 Paola Pellino sarà ad Abilmente Torino
Tenetela d’occhio perché ha iniziato anche a scrivere un libro sul rammendo creativo.
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