Gli amanti della moda la stavano attendendo con ansia. La mostra Ipermoda è ora di scena al Maxxi di Roma. Curata da Maria Luisa Frisa, in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana, Ipermoda era già nella mia agenda mentale da tempo, ed eccomi qui con un breve articolo in cui vi racconto perché è così memorabile.
Qualcuno forse ricorderà la mostra “Bellissima” che si tenne al Maxxi di Roma esattamente 10 anni fa. Dimenticatela! “Ipermoda” è un’altra storia. Questa nuova esposizione rappresenta un capitolo innovativo nel dialogo tra moda e museo. Non c’è un percorso cronologico per esaltare la storia e l’abilità delle sartorie e maestranze italiane che hanno reso il Made in Italy famoso in tutto il mondo, piuttosto si esplora la moda come strumento di riflessione sul presente. Le collezioni di abiti e accessori in mostra, vanno dal 2015 ad oggi. Diventano dunque una lente attraverso cui indagare le questioni che la moda affronta, dimostrando la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti sociali, politici, economici e culturali.
Ipermoda offre una narrazione collettiva che unisce creatività, consapevolezza e immaginazione, lasciando ai visitatori l’opportunità di scoprire e interrogarsi. Gli “established” Dior, Gucci, Balenciaga, Fendi, Armani, ecc… stringono la mano a designer emergenti come Marco Rambaldi, per citare il nome che forse attualmente sta conquistando i più. Il visitatore è spinto ad osservare da vicino l’oggetto del desiderio, interrogandosi sul nome del brand, come se partecipasse ad un live quiz (vi giuro che ho visto studenti farlo). Spoiler: non ci sono didascalie che aiutano la comprensione delle “stazioni” della mostra, dovrete farvi un’opinione da soli, o lasciarvi andare alle emozioni che proverete e questo vi basterà, come la curatrice Maria Luisa Frisa spiega nel video sottostante.
TikTok e Spotify, sponsor della mostra. Non è un caso.
Nell’era digitale, i social media giocano un ruolo cruciale nella diffusione di nuove tendenze e collezioni di moda. Negli anni ’90 e primi 2000 il successo di una collezione era decretato dal numero di articoli e righe dedicate dai giornali di moda. Oggi sono le visualizzazioni su Instagram e TikTok a guidare il sismografo del successo. Se una nuova collezione appena lanciata non compare in tutti i feed degli addetti ai lavori o delle persone che amano la moda, forse qualcosa non ha funzionato perfettamente. I social media hanno anche trasformato il modo in cui il pubblico interagisce con la moda, creando un senso di prossimità e democratizzazione.
Tramite i social i consumatori scoprono nuovi marchi, fashion trend o, addirittura, come oggi si sta evidenziando, micro trend. Non deve quindi sorprendere che TikTok e Spotify siano tra gli sponsor della mostra. Se volete ascoltare la playlist Spotify abbinata alla mostra, abbandonate le vostre orecchie qui.
Comunicatore, marketer, guru o santo: il ruolo dell’Art Director
Il direttore artistico ha un ruolo strategico nei grandi gruppi del lusso, essendo responsabile di guidare la visione creativa del brand e di tradurla in collezioni che incontrino il favore del pubblico. Non solo definisce l’estetica del marchio, ma influenza anche la strategia complessiva, compresi marketing, pubblicità e collaborazioni. La sua capacità di anticipare le tendenze e di innovare è cruciale per il successo continuativo del brand. Accanto ad ogni abito in mostra, possiamo leggere sotto quale “nume tutelare” si è sviluppato, e ciò aiuta a contestualizzare la creazione che abbiamo davanti agli occhi. Tra le pagine di Ipermoda ritroviamo il tocco di Alessandro Michele che ha ripreso l’heritage di Valentino nell’ultima collezione 2025, e l’irriverenza di Demna Gvasalia per Balenciaga, o l’abito casa di Maria Grazia Chiuri per Dior.
Le collaborazioni nella moda che non dimentichi
Se vi dico Fendace, a cosa pensate? Fendi + Versace, è la risposta giusta. Ho visto amiche litigare per “accaparrarasi” nel proprio armadio immaginario il meraviglioso abito rosa nato dal sodalizio dei due designer Kim Jones e Donatella Versace. Le collaborazioni tra marchi di moda e artisti o altri settori sono diventate un fenomeno cruciale, ampliando il potenziale creativo e commerciale delle collezioni.
Le collaborazioni non solo introducono nuove prospettive estetiche, ma espandono anche il pubblico raggiunto dai brand. Queste partnership possono variare da capsule collection a progetti artistici che sfidano le convenzioni della moda, diventando talvolta più memorabili delle collezioni stesse. Il prato di margherite su fondo blu del lungo piumino in mostra, grida a gran voce proprio la creatività del progetto Moncler Genius, che negli anni ha costruito un calendario di show spettacolari e mozzafiato con designer nazionali e internazionali.
I 3 pezzi (almeno) che vorrei nel mio armadio:
💥L’abito smoking di Anthony Vaccarello per Yves Saint Laurent. Si sente tutto il profumo dell’heritage di Saint Laurent, riattualizzato con il dinamismo che Anthony Vaccarello ha portato al marchio, rimanendo fedele all’eleganza classica che lo caratterizza.
💥Il bomber nero tempestato di inserti luccicosi di Prada. Sarà pure nata come ugly fashion ma questo bomber abbinato ad una longuette o anche ad un jeans, starebbe benissimo.
💥Il vestito lungo con strascico disegnato da Marco De Vincenzo, direttore creativo di Etro. Per favore, con o senza valigia, fammi partire per un viaggio con te.
Mostra Ipermoda. Memorabile.
Fino al 23 marzo 2025
Dal martedì alla domenica, dalle 11:00 alle 19:00.
Museo MAXXI
Via Guido Reni 4A, Roma
Se il museo è il tuo habitat naturale, come nel mio caso, vai al Museo Yves Saint Laurent di Parigi.
Vuoi conoscere l’heritage di Etro? Leggi l’articolo dedicato alla mostra per i primi 50 anni.