Eccoci siamo arrivati. Non sono andata lontano stavolta, mi trovo all’Esquilino, uno dei quartieri più colorati, vibranti e controversi di Roma che, grazie alla nuova Esquilino DMO (Destination Management Organization), si sta adoperando per diventare una vera e propria destinazione turistica. L’obiettivo? Far scoprire un’altra Roma, lontana dagli stereotipi che offrono narrazioni consuete e poco aderenti al reale. Di questo ve ne parlo meglio dopo.
Siamo dunque all’Esquilino, il posto in cui vivo a Roma. I nostri passi ci porteranno tra boutique storiche e contemporanee, alla ricerca delle tracce del passato, saltando tra glamour e trash, con ricchi condimenti di cultura pop e cinema. Vi invito a giocare con me a “Gira la moda”. Pronti?
Le boutique storiche della moda all’Esquilino: la Casa del Tessuto
Partiamo dalla Casa del tessuto in Via dello Statuto per il nostro itinerario moda all’Esquilino. Nata nel 1927, è una boutique che vi abbraccia fin dall’entrata con i suoi alti rotoli di tessuto. Troverete spesso il proprietario in abito elegante, come erano soliti i commercianti accogliere i clienti, con un sorriso e una parlantina che significa una sola cosa: “prego, entra pure”.
Casa del Tessuto dal 1927
Via dello Statuto, 64/66
La Cappelleria dell’Urbe in Via Merulana
In Via Merulana, arteria fondamentale del quartiere Esquilino, c’è un’altra tappa moda obbligata: la Cappelleria dell’Urbe del Sig. Lombardi. Prima ancora di entrare, ammirate le antiche cementine del pavimento. Se le mattonelle del negozio potessero parlare, chissà quali aneddoti narrerebbero. Tutto intorno è un trionfo di berretti, cappelli a falde larghe, Borsalino, baschi, coppole. Impossibile elencare tutto. Vi verrà voglia di comprare un cappello, anche se vi siete appena ricordati di averne uno in fondo all’armadio che non mettete mai.
Antica Cappelleria dell’Urbe Lombardi
Via Merulana, 12
Via Merulana, da Audrey ai Maneskin
È praticamente un mondo Via Merulana, potremmo restare a parlarne per ore. Al civico 218, alzate lo sguardo per trovare la targa in marmo dedicata a Carlo Emilio Gadda che qui ambientò il suo “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”. Davanti a Palazzo Brancaccio invece fate un inchino, perché c’è profumo di nobiltà. Il principe napoletano Salvatore Brancaccio e la sua consorte Mary Elizabeth Field, ricca ereditiera americana, lo fecero costruire nel 1880.
Lo sapevate che all’interno del Palazzo Brancaccio, oggi location per eventi di ogni tipo, da matrimoni a temporary pop up di lusso, è passata la mitica Audrey Hepburn? Il Palazzo è stato scelto come set di una scena di Vacanze romane, e in tempi più recenti anche del film “La Grande Bellezza”. Forse tutti voi lo ricorderete anche perché a Palazzo Brancaccio si è tenuto il finto-matrimonio-trovata di marketing- dei Maneskin in occasione del lancio del loro ultimo album. In un attimo siamo saltati da Audrey ai Maneskin, passando per Jep Gambardella e Gadda.
Che viaggi vi garantisce questo tour operator chiamato Esquilino!
Palazzo Brancaccio
Ingresso Via Merulana e Viale del Monte Oppio 7
A Roma tutti conoscono il MAS, la moda fast fashion all’Esquilino
Questo “Gira la moda” all’Esquilino non può non fare una sosta al mitico MAS, Magazzini Allo Statuto, un pezzo di cultura pop della città di Roma. Tutti conoscono il MAS, o sarebbe meglio dire conoscevano, considerata la sua chiusura nel 2017.
Nella Roma degli anni ’50 che si spogliava dalla polvere della guerra e iniziava a vestire i panni della borghesia burocratica, il MAS era uno di quei grandi Magazzini che promettevano eleganza con i suoi salottini, tappeti e chandelier; un negozio in cui le signore amavano trascorrere il pomeriggio. A quei tempi si chiamava Castelnuovo.
Nel corso delle decadi le cose cambiano nel quartiere, il contesto si fa via via più dimesso e decadente. Castelnuovo si adegua trasformandosi in un moderno fast fashion, in cui è possibile trovare ogni abito e accessorio, ancor meglio se strambo, ad un prezzo economico e democratico. Il MAS è per tutti, e tutti se ne portano a casa un pezzettino. Ricchi e poveri, borghesi e operai, e soprattutto gli artisti. Er Piotta, il rapper romano, che fa cantare tutta Italia nell’estate del 1999, esce dal MAS con una pelliccia addosso. Vi metto qui la clip se state per mollare gli ormeggi della nostalgia anni ’90.
Le sue costanti chiusure imminenti, annunciate e poi metodicamente smentite, hanno fatto sussultare e mobilitare i più, specie i costumisti, gli scenografi e tutti i lavoratori del cinema. Il MAS era il loro regno. Nel 2017 la chiusura è arrivata davvero. Rä di Martino, videomaker italiana, ha presentato alla Biennale di qualche anno fa un corto dal titolo “The show MAS go on” con illustri comparse quali Iaia Forte, Filippo Timi, Chiara Mastroianni e Maya Sansa.
L’alto e il basso si incontrano di nuovo, è questo il potere del MAS.
La storia continua… il MAS è stato acquistato da Azimut Libera Impresa Sgr, e diventerà la nuova sede romana dell’Accademia Costume & Moda. Quasi 7.000 metri quadrati che ospiteranno laboratori, uffici e aule per studenti da tutto il mondo. Nuova linfa e creatività che arriva all’Esquilino. Per l’Accademia è un modo per tenere sempre le sue radici ben legate alla città di Roma in cui è nata nel 1964, anche dopo l’apertura di una recente sede a Milano. Unica nota di dolore, non ci sono più le iconiche insegne rosse. Speriamo di ritrovarle dentro a lavori completati.
Il negozio di tessuti di Ahamad all’Esquilino, colori per tutti
Con nostalgia, ma anche tanto entusiasmo nel cuore, lasciamo il MAS, e percorriamo i portici di Piazza Vittorio Emanuele, la piazza porticata più grande della città, che supera di ben 10.000 la più blasonata Piazza San Pietro.
Altri rotoli di tessuto ci chiamano dall’esterno, siamo al negozio di Ahamad, che si è costruito un suo spazio degno di nota qui. Il negozio si sviluppa prima con un corridoio stretto, poi una prima sala avvolgente di tessuti, e in fondo il tesoro più ricco: nastri, nastrini e bottoni di ogni colore, misura e foggia. Anche se non sapete neppure infilare il filo in un ago, non vorrete più uscire perché tutti quei nastri colorati vi hanno già provocato un picco glicemico di gioia. Proprio in questi giorni Ahamad ha allargato il suo spazio commerciale per prendere il posto del negozio di elettrodomestici che gli era accanto.
Tessuti Stock Textile Roma
Piazza Vittorio Emanuele II, 89
Moda Vintage all’Esquilino? Sitenne è la risposta
Forse vi starete chiedendo se ci sono negozi vintage all’Esquilino, un trend ormai consolidato. Ora vi porto da Sitenne, mia tappa fondamentale a Via Cairoli, 55. Alberta, l’anima di Sitenne, è in grado di argomentare ogni singolo capo in vendita con competenza: epoca, tessuto, vestibilità, modello. Con spontaneità Alberta si esalterà per un look troppo giusto o boccerà senza mezzi termini ciò che vi sta male. Probabilmente uscirete da Sitenne tenendo stretto qualcosa di prezioso, pagato al giusto prezzo.
Sitenne
Via Cairoli, 55
Cappelli o cocktail? Benvenuti al Gatsby
Da fuori sembra una cappelleria, da dentro è un cocktail bar dal gusto retrò. Sono vere entrambe le cose al Gatsby Cafè, trendy bar che nel 2016 ha segnato un po’ la rinascita di una parte dei portici di Piazza Vittorio all’Esquilino. Un negozio di cappelli chiuso che stava per trasformarsi nell’ennesimo negozio anonimo, quando un gruppo di imprenditori l’ha rilevato e ha messo in piedi un locale dalla ricca offerta, in termini di animazione culturale con serate musicali jazz, tango e swing sotto i portici, mostre fotografiche, e, ovviamente food & drink. Non vi fermate al fronte strada: salite al primo piano per la galleria dei cappelli e non perdete il salottino vintage e l’originale insegna luminosa in cima.
Amici del vintage, questo è il vostro regno.
Gatsby Cafè
Piazza Vittorio Emanuele II, 106
Racconti sulla vita di quartiere da Ferrari, negozio di pelletteria moda all’Esquilino
Se avete voglia di ascoltare davvero i racconti del quartiere Esquilino, entrate nel negozio di pelletteria Ferrari, a pochi passi dal Gatsby. Qui troverete un assortimento niente male di borse di ogni dimensione, valigeria e accessori in pelle. I colori vi travolgeranno, così come le parole del proprietario che in quei pochi metri quadri ha vissuto praticamente tutta la vita. Non farete nessuna fatica a stimolare i suoi aneddoti sull’Esquilino, nel susseguirsi degli anni e dei trascorsi familiari.
C’è sempre qualcosa da acquistare da Ferrari, fosse solo un ricordo di una Roma passata.
Valigeria Ferrari
Piazza Vittorio Emanuele II, 102
Icona pop in salsa di soia, ristorante da Sonia all’Esquilino
Chi è dell’Esquilino conosce sicuramente Sonia, la ristoratrice cinese più famosa di Roma, diventata un personaggio iconico. Foto di VIP alle pareti del suo ristorante cinese Hang Zhou, considerato tra i migliori di Roma, in Via Principe Eugenio 82. Forse l’avrete anche vista in una pubblicità Gucci, scelta dall’ex direttore creativo Alessandro Michele, campione nell’identificare nuove icone dal gusto pop, legate a vari ambiti quali il cinema, la musica, la fotografia e la ristorazione, appunto.
Ristorante cinese Hang Zhou da Sonia
Via Principe Eugenio, 82
Sonia è stata anche un’opera d’arte, ritratta dalla street artist dall’identità nascosta Laika che la face apparire su un muro del quartiere Esquilino nei primi ingestibili giorni del Covid mentre denunciava un’epidemia di ignoranza, quella che le aveva svuotato il ristorante in quella insensata caccia alle streghe cinesi nel febbraio 2020.
Da Via Bixio torniamo a Via Merulana, attraversando Piazza Dante che gode da un paio di anni di nuova vita. I giardini restituiti agli abitanti, l’imponente palazzo delle Poste, dove hanno trovato sede i servizi segreti, il nuovo locale Casa Dante con una grande cupola affrescata all’interno, e gli stabili sul lato corto verso via Merulana con le vetrate alte e luminose, dove un tempo si affollavano gli studi di artisti. A quanto pare l’Esquilino è il quartiere di Roma con il maggior numero di artisti residenti.
A dirlo non sono io ma l’associazione culturale Arco di Gallieno, un’associazione di artisti dell’Esquilino che promuove eventi culturali, ora membro della DMO ES.CO, l’organizzazione di Destination management di cui vi ho parlato all’inizio dell’articolo. Il compito di ES.CO è coordinare e gestire il progetto finanziato dalla regione Lazio per l’attuazione di interventi a sostegno dell’Esquilino come destinazione turistica facendo comprendere l’ampia vita culturale del quartiere.
Palazzo Merulana, the place to be @Esquilino
Pare che abbiamo concluso questo “Gira la moda” all’Esquilino, anzi no. Non posso congedarmi senza aver fatto una menzione speciale ad un mio luogo del cuore nel quartiere. Qui la moda non c’entra ma c’entra l’arte: tanta e per tutti. Palazzo Merulana ha aperto i battenti dal 2018, ed è in prima fila anche per il progetto ES.CO. Per anni quell’enorme palazzo in Via Merulana 121, ex-Ufficio di Igiene, è rimasto come un dente cariato, così era stato soprannominato, simbolo di degrado ed di incompiuto.
Perché è il mio place to be all’Esquilino? Il Palazzo comunica un senso di benvenuto e di apertura in tutto quello che fa, con un’estrema coerenza, iniziando proprio dalle vetrate che permettono di comunicare tra il dentro e il fuori. È il luogo in cui venire a sorseggiare un caffè dialogando con un’opera di Ceroli, leggere un libro nel giardino dietro la caffetteria, lavorare o studiare in tranquillità, fare un saluto alla collezione e alle mostre nei 3 piani espositivi, fare due chiacchiere con Teresa, l’anima del bookshop, partecipare ad uno dei tantissimi eventi a calendario, e comprendere sempre che l’obiettivo è la pluralità delle voci da rappresentare nella vita culturale nazionale così come del quartiere.
Palazzo Merulana
Via Merulana, 121
Qualche esempio. La recente mostra UP! ha dato voce a 7 artisti cinesi, così come l’esposizione “Ultraqueer” lo scorso luglio ad artisti metagender appartenenti alla comunità LGBTQIA+. Quanto alle opere presenti in collezione Cerasi , due su tutte. Fatevi condurre dall’uomo che dirige le stelle di Jan Fabre e lasciatevi sorprendere dalle 2-opere-in 1 di Giacomo Balla. Capirete solo andandoci.
Ora chiudiamo davvero il nostro viaggio all’Esquilino. In fondo ho percorso solo poche centinaia di metri, ma il termine viaggio puoi applicarlo anche a qualcosa che trovi sotto casa, se impari ad andare oltre, entri davvero nei luoghi, parli con i loro abitanti e approfondisci le loro radici.
Buon Esquilino a tutti, e se passate di qui fate un fischio!
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